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Con la risposta ad interpello 25.10.2018 n. 52, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito all’applicabilità del regime Patent box con riferimento ai canoni relativi all’utilizzo del servizio web cloud, approfondendo quanto in precedenza chiarito nell’ambito della ris. Agenzia delle Entrate 9.3.2017 n. 28.

Lo sviluppo, il mantenimento e l’accrescimento del software individuano attività con “prerogativa autoriale” quando contestualmente:

  • possono essere svolte in via esclusiva dal proprietario del diritto;
  • accrescono il valore economico del software;
  • sono finalizzate alla realizzazione di una funzione, nuova rispetto al bene principale e originale rispetto agli standard del settore, giuridicamente tutelabile;
  • siano il frutto di un intervento unico nel suo genere non riconducibile a funzioni già presenti nel software stesso.

Il servizio web cloud non è assimilabile a un’attività di sviluppo, mantenimento e accrescimento del software con prerogativa autoriale, non essendo soddisfatti i suddetti requisiti.

Pertanto, il canone per l’utilizzo del servizio cloud:

  • non rientra tra i ricavi agevolabili, qualora incluso nel canone di concessione del software;
  • non rappresenta un’attività di ricerca e sviluppo finalizzata allo sviluppo, al mantenimento nonché all’accrescimento del valore del software stesso.