tel. 049.8763120 - fax. 049.8752942 segreteria@zagarese.net

Il disegno di legge di bilancio 2020 trasmesso al Senato prevede la proroga al 2020 (non triennale) per super e iper-ammortamenti, affiancati da un nuovo credito d’imposta “green” triennale.

È previsto che in riferimento agli “incentivi fiscali correlati agli investimenti in beni strumentali secondo il modello “Industria 4.0” finalizzata a razionalizzare e stabilizzare il quadro normativo di riferimento in relazione a un orizzonte temporale pluriennale”, siano prorogate le misure di cui all’art. 1 del DL n. 34/2019 convertito (super-ammortamenti 2019) e all’art. 1, commi 60 e 62 della L. 145/2018 (iper-ammortamenti 2019).

Con riferimento al super-ammortamento, è previsto che per quanto riguarda la determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di leasing, il costo di acquisizione sia maggiorato del 30%, con tetto massimo agli investimenti pari a 2,5 milioni di euro per i soggetti titolari di reddito di impresa e gli esercenti arti e professioni che effettuano investimenti in beni materiali strumentali nuovi fino al 31 dicembre 2020, ovvero entro il termine del 30 giugno 2021 (a condizione che entro il 31 dicembre 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e venga pagato un acconto in misura almeno pari al 20% del costo di acquisto).

Sono esclusi dall’agevolazione i veicoli e gli altri mezzi di trasporto di cui all’art. 164 del TUIR, i fabbricati e le costruzioni, nonché i beni con coefficiente di ammortamento tabellare inferiore a 6,5%.

In merito agli iper-ammortamenti, le disposizioni dell’art. 1 comma 9 della L. 232/2016 si applicherebbero nelle misure previste dall’art.1, comma 61, della L. 145/2018, anche agli investimenti in beni materiali strumentali nuovi, destinati a strutture produttive situate nel territorio dello Stato, effettuati entro il 31 dicembre 2020, ovvero entro il termine del 31 dicembre 2021 (in presenza delle suddette condizioni).

La misura della percentuale di maggiorazione sarebbe calcolata in base ai seguenti “scaglioni”: 170% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, 100% per gli investimenti compresi tra 2,5 e 10 milioni di euro, 50; per gli investimenti compresi tra 10 e 20 milioni di euro; la maggiorazione non si applica sulla parte di investimenti complessivi eccedenti il limite di 20 milioni di euro.

Viene confermata la maggiorazione del 40% per i beni immateriali per chi beneficia dell’iper-ammortamento.

Nell’ambito di tali disposizioni di proroga, è previsto un nuovo credito d’imposta “green”, volto a favorire i processi di trasformazione tecnologica necessari alla transizione ecologica in linea con i principi dell’economia circolare e della decarbonizzazione stabiliti dall’Unione europea.

In particolare, alle imprese che realizzano determinati progetti ambientali comprendenti beni strumentali nuovi, acquistati dal 1° gennaio 2017, rientranti nell’elenco di cui agli Allegati A e B alla L. 232/2016, sarebbe riconosciuto per gli anni 2020, 2021, 2022 un credito di imposta nella misura del 10% di determinate spese, funzionali al progetto ambientale; tale credito sarebbe riconosciuto fino ad un importo massimo annuale di euro 60.000,00 per ciascun beneficiario.

Risulterebbero ammissibili i costi di periodo funzionali al progetto ambientale relativi a: competenze tecniche e privative industriali relative all’acquisizione di conoscenze e di brevetti; consulenze specialistiche; personale dipendente titolare di un rapporto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, direttamente impiegati nel progetto ambientale.

Il credito d’imposta spetterebbe relativamente al raggiungimento di uno dei seguenti obiettivi ambientali: generare incrementi di produttività a fronte di un minor utilizzo di materie prime, materiali ed energia e una minore produzione di rifiuti rispetto alle tecnologie attualmente utilizzate; generare ridotte emissioni inquinanti da processi industriali in aria, acqua e suolo a parità o a fronte di minore intensità energetica o maggiore produttività ulteriori rispetto ai beni attualmente utilizzati e ai limiti già previsti dalla legislazione ambientale vigente; generare ridotte emissioni di carbonio da processi industriali a parità o a fronte di minore intensità energetica o maggiore produttività rispetto ai beni attualmente utilizzati; realizzare utilizzi alternativi dei materiali.

L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile dovrebbe quindi adottare delle linee guida per la valutazione tecnica dei progetti nel rispetto di tali obiettivi.