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Il Report on the use of comparables in the EU fornisce numerose raccomandazioni per l’identificazione dei soggetti comparabili e l’uso dei comparables nelle analisi di transfer pricing.

Il Joint Transfer Pricing Forum dell’Unione Europea ha adottato, nel marzo 2017, il Report on the use of comparables in the EU, con l’obiettivo di aumentare il livello di trasparenza, coerenza e oggettività delle analisi economiche per la determinazione dei prezzi di trasferimento. L’applicazione del principio di libera concorrenza si basa generalmente sul confronto tra le condizioni dell’operazione infragruppo con le condizioni di una transazione posta in essere tra parti indipendenti.

La prima raccomandazione del Forum sottolinea la necessità di rispettare il principio di trasparenza attraverso idonei documenti, prodotti tanto dal contribuente quanto dall’Agenzia delle Entrate, volti a giustificare i singoli step della strategia di ricerca.  Il principio di coerenza implica l’adozione di un approccio consistente durante l’intera fase di ricerca e ritiene opportuno porre in relazione l’uno all’altro i vari step.

I comparabili interni, ovvero quelli definiti come transazioni tra uno dei soggetti partecipanti alla transazione controllata e un soggetto esterno, si rivelano appropriati in caso di transazioni di importo modesto e per le piccole e medie imprese. Questo avviene in quanto i dati relativi ai comparabili interni sono facilmente e direttamente accessibili dal contribuente e meno dall’Agenzia, motivo per cui le Amministrazioni finanziarie possono richiedere maggiori informazioni con riguardo all’analisi dei fattori di comparabilità.

Con riguardo all’uso di comparabili esterni, ovvero transazioni avvenute tra imprese esterne ed indipendenti, sono state fatte raccomandazioni riguardanti i codici di classificazione industriale da utilizzare per la selezione iniziale dei potenziali comparabili. Il Report raccomanda di usare tali codici in combinazione con un criterio di ricerca testuale, allo scopo di eliminare le incoerenze fornite dalle classificazioni industriali. Altre raccomandazioni riguardano l’utilizzo di transazioni comparabili quando il soggetto terzo diventa parte del gruppo multinazionale in seguito a operazioni di acquisizione o di fusione. Queste ultime transazioni possono essere utilizzate se i fattori di comparabilità sono rispettati o se possono essere effettuati aggiustamenti ragionevoli.

La giurisprudenza tributaria di merito italiana (Ctr di Milano n. 173, 2052, 4904, 6049 del 2016) recentemente ha evidenziato l’importanza di analisi relativamente alle condizioni della transazione controllata e la necessità di identificare un campione adeguato di società comparabili.