Nella serata di mercoledì 13 maggio u.s. il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato l’approvazione in Consiglio dei Ministri del Decreto Rilancio, riportato in Appendice alla presente informativa, che introduce importanti misure per il rilancio dell’economia nazionale colpita dall’emergenza COVID-19. Il Decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020, cosiddetto “Decreto “Rilancio” pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 128 del 19 maggio 2020 prevede uno stanziamento complessivo di 55 miliardi di euro a sostegno di imprese, famiglie e lavoratori.
Nel seguito riportiamo un breve excursus delle misure adottate.
Contributi a fondo perduto
E’ previsto un contributo a fondo perduto a favore di Pmi, artigiani e commercianti con ricavi o compensi fino a 5 milioni di euro nel 2019 e che abbiano subito ad aprile 2020 una riduzione del fatturato tale per cui lo stesso risulti inferiore ai 2/3 rispetto al medesimo fatturato del periodo 2019.
L’ammontare del contributo determinato in proporzione alla perdita di fatturato subita ad aprile 2020 rispetto allo stesso mese del 2019 si applica tenendo conto delle seguenti fasce di fatturato riferite all’anno 2019:
- 20% per i soggetti con fatturato o ricavi fino a 400mila euro;
- 15% tra 400mila e 1 milione di euro di fatturato;
- 10% fino a 5 milioni
Tale contributo non è cumulabile con l’indennità di 600 euro prevista dal Decreto Cura Italia.
Stop alla rata Irap di giugno per imprese e professionisti fino a 250 milioni di fatturato
Prevista la cancellazione della rata di giugno dell’Irap (saldo 2019 e acconto 2020) per le imprese con un fatturato nel 2019 fino a 250 milioni di euro.
Resta l’obbligo di aver versato in precedenza gli acconti per il periodo d’imposta 2019.
Si ricorda che l’importo dell’acconto Irap 2020 è comunque escluso dal calcolo dell’imposta da versare a saldo per il medesimo periodo d’imposta.
Rifinanziamento patrimoniale delle imprese di medie dimensioni
Il testo del provvedimento promuove la ricapitalizzazione delle Pmi con un fatturato nel 2019 compreso tra i 5 e i 50 milioni di euro che abbiano subito nei mesi di marzo e aprile 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente una riduzione del fatturato di almeno il 33% attraverso l’istituzione di un credito d’imposta in favore del socio conferente, persona fisica o giuridica, in misura pari al 20% della somma investita.
Il beneficio non compete, però, alle società che controllano direttamente o indirettamente la società conferitaria, sono da questa controllate (o a queste collegate), o sono sottoposte a comune controllo.
L’’investimento massimo deducibile non può eccedere i 2 milioni di euro per un credito d’imposta massimo di 400 mila euro.
Agevolazioni per gli affitti
Il decreto prevede per le Pmi, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel 2019 per ciascuno dei mesi di marzo, aprile e maggio un credito d’imposta fino al 60% dell’ammontare del canone pagato di locazione o di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività industriale e commerciale. Per le strutture alberghiere invece il credito è previsto indipendentemente dal volume di affari registrato nel periodo d’imposta precedente. Nel caso di contratti d’affitto d’azienda, il credito d’imposta spetta nella misura del 30% dei relativi canoni.
Il credito d’imposta in oggetto spetta ai soggetti locatari esercenti attività economica secondo le modalità sopra citate a condizione che abbiano subito una diminuzione del fatturato di almeno il 50% rispetto allo stesso mese del periodo d’imposta precedente.
Abolizione prima rata dell’IMU per alberghi e stabilimenti balneari
Il decreto stabilisce l’abolizione del versamento della prima rata dell’IMU in scadenza il 16 giugno 2020, dovuta per gli alberghi, vale a dire per gli immobili classificati nella categoria catastale D/2, a condizione che i possessori siano anche gestori delle attività ivi svolte, e per gli stabilimenti balneari, marittimi, lacuali e fluviali.
Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro
E’ previsto un credito d’imposta in misura pari al 60% delle spese sostenute nel 2020 fino ad un massimo di 80 mila euro, in relazione agli interventi necessari per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure per il contenimento contro la diffusione del COVID-19. Tra le spese agevolabili rientrano gli interventi edilizi per il rifacimento di spogliatoi e mense, per la realizzazione di spazi medici, ingressi e spazi comuni, per l’acquisto di arredi di sicurezza, gli investimenti in attività innovative, quali lo sviluppo e l’acquisto di strumenti e tecnologie necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa e per l’acquisto di apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti e degli utenti.
Il credito è cumulabile nei limiti dei costi sostenuti con altre agevolazioni relative alle medesime spese, ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione nell’anno 2021.
Credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto di DPI
Il decreto in oggetto dispone l’aumento dal 50% al 60% e l’innalzamento a 60 mila euro del limite massimo del credito d’imposta per le spese sostenute nel 2020 da imprese e professionisti per la sanificazione degli ambienti di lavoro e l’acquisto di DPI ed altri strumenti atti a garantire la salute dei lavoratori e degli utenti, tra questi vi rientrano anche l’acquisto di detergenti per le mani e i disinfettanti. Tale credito istituito dal Decreto Cura Italia e il cui ambito oggettivo è stato ampliato dal Decreto liquidità può essere utilizzato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento della spesa ovvero in compensazione in F24 e non concorre alla formazione del reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive.
Incremento del limite annuo dei crediti compensabili tramite modello F24
Il provvedimento in oggetto prevede a decorrere dall’anno 2020, l’elevazione da 700 mila euro ad 1 milione del limite annuo dei crediti compensabili tramite modello F24, previsto dall’art. 34, comma 1, della Legge del 23 dicembre 2000, n. 388.
Proroga dei termini di ripresa della riscossione dei versamenti sospesi
La ripresa dei versamenti di imposte e contributi sospesi nei mesi di aprile, maggio e giugno per effetto delle disposizioni del Decreto Cura Italia vengono ulteriormente prorogate a settembre 2020.
Il versamento delle imposte e dei contributi sopra citati potranno essere effettuati in un’unica soluzione entro il 16 settembre 2020 oppure in quattro rate mensili di pari importo, di cui la prima da versare entro il 16 settembre 2020. Non si dà luogo al rimborso di quanto già versato.
Proroga della Cassa Integrazione (CIG)
Il Dl. Rilancio dispone una proroga di nove settimane degli ammortizzatori sociali, in particolare i datori di lavoro che sospendono o riducono l’attività lavorativa per l’emergenza sanitaria derivante dal Corona virus, possono richiedere il trattamento di Cig con causale “Emergenza Covid-19”, per una durata massima di 18 settimane, di cui 14 fruibili per i periodi decorrenti dal 23 febbraio 2020 al 31 agosto 2020 e quattro settimane utilizzabili nel periodo intercorrente tra il 1 settembre 2020 e il 31 ottobre 2020. Nella durata complessiva del periodo di Cassa Integrazione devono essere considerate le 9 settimane già previste dal Dl. Cura Italia.
Aiuti per il pagamento dei salari dei dipendenti per evitare licenziamenti
L’art. 60 del provvedimento in oggetto prevede la possibilità per gli enti locali di disporre aiuti sotto forma di sovvenzioni per il pagamento dei salari ivi comprese quote contributive e assistenziali dei dipendenti delle imprese (compresi i lavoratori autonomi) per evitare licenziamenti legati all’attuale situazione emergenziale.
La sovvenzione mensile per il pagamento dei salari non può superare l’80% della retribuzione mensile lorda del personale beneficiario e non può essere concessa per un periodo superiore a dodici mesi decorrenti dalla domanda di aiuto.
Misure di sostegno alle imprese per la riduzione del rischio da contagio nei luoghi di lavoro
L’INAIL promuove attraverso le risorse già messe a disposizione con il Bando ISI 2019 interventi straordinari destinati alle imprese per la riduzione del rischio di contagio attraverso finanziamenti finalizzati all’acquisto di:
a) apparecchiature e attrezzature per l’isolamento o il distanziamento dei lavoratori, compresi i relativi costi di installazione;
b) dispositivi elettronici e sensoristica per il distanziamento dei lavoratori;
c) apparecchiature per l’isolamento o il distanziamento dei lavoratori rispetto agli utenti esterni e rispetto agli addetti di aziende terze fornitrici di beni e servizi;
d) dispositivi per la sanificazione dei luoghi di lavoro; sistemi e strumentazione per il controllo degli accessi nei luoghi di lavoro utili a rilevare gli indicatori di un possibile stato di contagio;
e) dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale.
L’importo massimo concedibile attraverso il presente bando è pari ad euro 15.000 per le imprese fino a 9 dipendenti, euro 50.000 per le imprese con un numero di dipendenti da 10 a 50, euro 100.000 per le imprese con più di 50 dipendenti.
Tali misure sono incompatibili con gli altri benefici, anche di natura fiscale, aventi ad oggetto i medesimi costi ammissibili.
Indennità di 600 euro per partite Iva
Il Dl. Rilancio dispone la proroga automatica per il mese di aprile dell’indennità di 600 euro per i titolari di partita iva già prevista per il mese di marzo dal Decreto Cura Italia. Tale indennità sale a 1000 euro per i liberi professionisti titolari di partita iva che abbiano subito una riduzione del 33% del reddito nel bimestre marzo-aprile 2020 rispetto allo stesso bimestre dell’anno precedente e per i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa che abbiano cessato il rapporto di lavoro.
Appendice: Decreto Rilancio